Questo è un inno all’amore, dedicato soprattutto a chi non ci crede più, ai cinici, a chi è dubbioso o indifferente. È per me, che non ci ho mai creduto fino a quando non mi ha salvata.
Salvata da me stessa, che ho sempre pensato di non essere in grado di amare. Avevo la compassione, l’empatia e l’emotività, ma l’amore non l’avevo mai capito, prima. Che poi è anche banale, nonostante siamo circondati da esempio sbagliati (due genitori che non si guardano più negli occhi o un figlio che mente al padre, è ciò che mi viene in mente).
Eppure sì, è banale. Io la prima volta l’ho capito tardi cos’è l’amore, ma poi, quando ci sono arrivata, ho realizzato che era così semplice, e magnifico nella sua semplicità, che non aveva senso sfuggirne. Sì, può far paura affidare il proprio cuore nelle mani grandi di un uomo che non sai mai se lo distruggerà, ma niente vale quanto quei momenti, come quando ci si sfiorano le mani per la prima volta, o quando ci si confida ciò che mai si aveva osato dire, o quando ci si mostrano le anime a vicenda.
È stato il raccontarmi ed il mostrarmi dentro, la parte più difficile. È quando smetti di fare quella affascinante e ti senti te stessa, a tuo agio con tutti i tuoi difetti e ti piaci perché piaci a lui. È quando l’amore per qualcun altro ti ha finalmente spinto ad accetta di poter amare anche te stessa, nonostante spesso si dica il contrario. Perché continuano a propinarci quella storia che prima di innamorarci, dobbiamo amare noi stessi? Non è vero. Come avrei mai potuto amarmi -se quando mi guardavo allo specchio non mi riconoscevo, se vivevo con gli occhi spenti e il sorriso finto- se non fosse arrivato l’amore a salvarmi? È capire che esiste al mondo almeno una persona come me.
L’amore ci salverà, anche quando se ne va a un migliaio di chilometri di distanza, anche quando rischia di trasformarsi in abitudine, quando ti confonde e a volte ti insinua dei dubbi. Perché l’amore non è tale se ti annienta, è profondo solo quando ti migliora e ti lascia in grado di continuare ad amare te stessa.
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