Non è un luogo particolarmente famoso o blasonato dai turisti, ma il lago Maulazzo conserva un posto speciale nel mio cuore.
Questo piccolissimo lago artificiale di soli 5 ettari, creato negli anni ’80 nel comune di Alcara li Fusi, nel cuore del Parco Naturale dei Nebrodi, è il mio angolo di pace.
Circondato da un fitto bosco di faggi, in un ambiente che poco somiglia alla Sicilia più battuta, in primavera e in autunno il Lago Maulazzo dà il meglio di se. Il paesaggio trasmette quiete, regala un contatto profondo con la natura lontano dal caos, dove incontrare tantissimi maialini neri allo stato brado, specie autoctona ed esclusiva di questi boschi, oltre a mucche, capre e cavalli.
In autunno la faggeta si tinge di un’infinità di colori caldi, creando un paesaggio ancora più suggestivo.
Adoro visitare il Lago Maulazzo durante la settimana, con la certezza di non incontrare quasi nessuno. Stendermi sulle rive a scrivere, rilassarmi e concedermi un pic-nic immerso nel silenzio, ammirando l’affascinante specchio d’acqua.
L’estate attira sicuramente più visitatori grazie alle attività che vengono organizzate nei fine settimana, come i corsi di canoa e le passeggiate a cavallo.
Come arrivare al Lago Maulazzo
Si raggiunge in trekking o ancora meglio in mountain bike, partendo da Portella Femmina Morta (Portella Miraglia), sulla statale 289. Lasciando la macchina a bordo strada, bisogna percorrere circa 7 km di sentiero, per la maggior parte in discesa. A tratti sterrato, a tratti lastricato, ma spesso sconnesso e non tanto agevole in bici, rimane il fascino del percorso, all’interno di un paesaggio boschivo fiabesco. A piedi servono circa 3 ore tra andata e ritorno, in mountain bike meno.
Proseguendo per altri 6 km circa, tra faggi secolari e ruscelli, si arriva al Lago Biviere, altra meraviglia naturalistica tra i Nebrodi e prossima meta, ideale per una gira fuori porta primaverile.