Itinerario di viaggio a Londra in autunno

Sono passati 4 anni dal mio primo viaggio a Londra: era il dicembre 2012, Londra si riempiva di luci natalizie, mandorle caramellate e i miei primi passi lungo il Tamigi. A ottobre, mentre cercavo una meta low cost per una piccola fuga, mi sono imbattuta in un volo a prezzo stracciato per Stansted con partenza da Comiso: orari impossibili, aeroporti distanti, ma non potevo lasciarmelo sfuggire. L’immaginario di Londra a ottobre, la mia città preferita durante la mia stagione preferita, non mi ha lasciato alcun dubbio: it’s time to back.

Non troverai nessuno, soprattutto un intellettuale, che voglia lasciare Londra. No, Sir, quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita; a Londra c’è tutto ciò che questa vita possa offrire.

Samuel Johnson

Questa frase l’avrete letta centinaia di volte, ma come non essere d’accordo col poeta inglese!

Come sempre mi sono divertita a passare i giorni precedenti programmando l’itinerario di viaggio a Londra sulla mia filofax, mettendo insieme delle tappe turistiche con dei luoghi insoliti o che non avevo visitato prima. Ne è nato un itinerario fatto di tanti parchi, niente musei questa volta (o quasi) e, al solito, quei simpatici/antipatici imprevisti che fanno parte del viaggio.

Planning next trip #London 🇬🇧

Una foto pubblicata da Michela Arnò (@michelarno) in data:

Itinerario di viaggio a Londra

 

GIORNO 1

Big Ben
Buckingham Palace
Saint James’s Park
Trafalgar Square
Covent Garden
Leicester Square
Piccadilly Circus
Oxford Circus per rientrare

 

GIORNO 2

Tower Hill
Tower Bridge
Borough Market
Millennium Bridge
St Paul Cattedral
London Eye
Hyde Park
Kyoto Garden
Notting Hill

 

GIORNO 3

Camden Town
Primrose Hill
Brick Lane
Natural History Museum o Science Museum

 

GIORNO 4

Regent’s Park
Partenza per l’Italia dopo pranzo

Cosa vedere a Londra

Adatto sia per chi visita Londra per la prima volta, che per chi voglia approfondire un pochino di più la città, questo itinerario di viaggio a Londra prevede 3 giorni pieni più la mattinata del quarto giorno.
Sono arrivata a Londra alle due di notte di martedì, e mentre cercavo di prendere un bus notturno senza biglietto (la mia contact-less non funzionava), e dopo che, fortunatamente, un ragazzo fiorentino mi regalava il suo di biglietto, sono arrivata all’appartamento, prenotato rigorosamente su Wimdu, alle 4 del mattino.
Prima delle 11 non mi sono scollata dal letto, quindi se avete più resistenza di me e magari partite in orari decenti, riuscirete persino ad aggiungere tappe al vostro itinerario.

Questi 4 giorni non prevedono moltissimi spostamenti in metro, certo dipende anche da dove è situato il vostro alloggio: a me è bastato prendere una carta Oyster e, ricaricando un paio di volte, ho speso in totale 20 sterline spostandomi solo in zona 1 e 2.

Ho salutato la regina ma ho perso il cambio della guarda a Buckingham Palace anche se, a mio parere, non è poi così fondamentale. Ho giocato con gli scoiattoli a Saint Jame’s Park e ho scattato 7412 foto (più o meno) alle foglie ingiallite, mi sono persa dentro una libreria per viaggiatori a Covent Garden, ho fatto shopping da Primark e ho completamente ignorato Piccadilly.

Mi sono tuffata tra i sapori del Borough Market, mi sono perdutamente innamorata della vista di Londra dai 135 metri del London Eye – stavolta di giorno, ho lanciato le foglie in aria all’Hyde Park per fare una foto tumblr ma è venuta fuori una schifezza, non ho visto Notting Hill ma il giardino giapponese all’interno dell’Holland Park mi ha trasmesso pace e serenità in mezzo a pavoni e scoiattoli alla ricerca di cibo.

Gli imprevisti fanno parte del viaggio

Sono finita a Camden Town per cercare il mercato di giovedì, dimenticando che ci fosse solo la domenica, ma ne ho scoperto i graffiti. Sono purtroppo rimasta bloccata nella tube mentre a Greenwich scattava l’allerta terrorismo, non sono riuscita a raggiungere Primrose Hill e sono arrivata al Natural Museum quando già era chiuso. Niente Regent’s Park prima della partenza, ma un ultimo pad thai al Borough Market.

Ho vissuto questo viaggio a Londra ammirando il suo multiculturalismo, ho amato respirare l’autunno nei parchi, il cielo plumbeo che a me, stranamente, mette di buon umore, ho bevuto un paio di pinte di birra rossa, ho fatto la spesa da Saysbury e ho cucinato immaginando di vivere lì (e non mi è dispiaciuto). Ho riconfermato il mio amore per Londra che, con tutta sicurezza posso affermare essere la mia città preferita.

E, tornata a casa, a lavoro e alla vita di tutti i giorni, non posso fare a meno di immaginare come sarebbe vivere a Londra, lasciando ancora pezzetti di sogni sparsi per la città.

Ho visto la cosa più straordinaria che la terra possa mostrare all’anima stupefatta: l’ho vista e ne sono sbalordito… mi sta sempre davanti alla memoria quella foresta pietrificata di case e, in mezzo, il fiume impetuoso di vive facce umane con tutto l’arcobaleno delle loro passioni, con tutta la loro fretta disperata di amore e di fame, di odio: Londra.

Henrich Heine