A settembre rinasco ogni anno. E non c’entra niente il mio compleanno, c’entra la voglia di cambiamento che si palesa ogni 365 giorni con l’inizio di questo mese, che siano cambiamenti importanti o futili. Settembre è il mese di nuovi progetti, sogni e nuovi inizi.
A settembre guardo di notte le stelle sotto l’aria frizzantina e spingo il tempo per l’arrivo dell’autunno (la mia stagione preferita). Cerco un contatto con la natura, pedalo in mountain bike verso boschi e laghi tra le montagne, ascolto il silenzio. Sì, è il mese ideale per il silenzio. Le urla e le feste di agosto sembrano già lontane. A settembre cerco il silenzio in una spiaggia ormai isolata che sembra un dipinto malinconico, il posto perfetto dove mettersi a pensare e scrivere. I colori sono più caldi, i tramonti ancora lenti e le emozioni colpiscono nei momenti inaspettati.
Settembre mi ispira malinconia e solitudine, in senso buono. Quei sentimenti romantici e introspettivi che ti spingono a rallentare per assaporare ogni momento, immaginare altre vite perché la realtà non ti basta, camminare immersi in mille pensieri intrecciati.
La malinconia è la gioia di sentirsi tristi.
Ascolto George Ezra, chiudo gli occhi e controllo il respiro, provando a mettere da parte le mie insicurezze.
Settembre è tazze di thè speziato, libri divorati e la programmazione di una prossima partenza. Settembre è una dicotomia sempre in bilico, accettarsi e desiderio di qualcosa di diverso, è combattere tra il confine della tristezza e dell’euforia, è ascoltare i battiti accelerati del cuore, attanagliarsi tra mille domande e nessuna risposta, è studiare le linee del viso di lui mentre dorme, è passare le notti a rimuginare idee non-sense. È scrivere di se stessi senza sapersi leggere, è inconsapevolezza. È voler stare da soli e sperare che gli altri comprendano. È voler cercare la calma in paesaggi idilliaci per spegnere, anche solo per pochi secondi, la mente.
Benvenuto settembre. Sii gentile.