articolo pubblicato originariamente su www.partodaqui.com il 10/05/2014
Affascinante città della Sicilia Orientale, Catania, tra i numerosi e preziosi monumenti che offre ai visitatori, nasconde in un’unica via i capolavori del barocco catanese che, insieme alle meraviglie di Ragusa e della Val di Noto, fanno rientrare Catania nel prestigioso World Heritage Site UNESCO
Promossa da Soa Associati con un bellissimo tour guidato durante le ultime invasioni digitali chiamato #crociferidigitali, via Crociferi, in pieno centro storico, è una via dalla straordinaria forza suggestiva e senza dubbio la più rappresentativa della Catania barocca: un luogo su cui si affacciano monumenti di grande valore dal punto di vista artistico, architettonico e storico. L’intera via e i monumenti furono eretti dopo il terremoto distruttivo del 1693 e, seguendo il gusto dell’epoca, furono realizzati da grandi architetti del barocco dando vita, in solo 200 metri, ad una spettacolare arteria contornata da chiese, monasteri e palazzi dalle linee pulite ed eleganti.
Via Crociferi, Catania
La via del barocco catanese comincia da piazza San Francesco d’Assisi, ma è superato l‘arco di San Benedetto, che si ammirano le tre più prestigiose chiese: San Francesco Borgia, San Giuliano e San Benedetto.
Prima tappa da seguire per cominciare questo itinerario alla scoperta del barocco catanese, è la Chiesa di San Francesco Borgia. Collegata e adiacente all’ex collegio dei Gesuiti, dopo aver visitato le tre navate finemente decorate, è possibile visitare uno dei quattro Chiostri del Collegio dei Gesuiti (gli altri sono in fase di ristrutturazione dato che per qualche anno il collegio fu abbandonato tra le intemperie e i vandalismi). Dalla navata di destra, si accede al cortile che nel XVIII secolo era dedicato agli scolari del Collegio, situato su due piani e circondato da un colonnato che regge le arcate dei portici.
Seconda chiesa (non visitata durante crociferidigitali), è la Chiesa di San Giuliano, situata di fronte al collegio dei Gesuiti, che fu realizzata dall’architetto Giovan Battista Vaccarini.
Proseguendo – a mio parere la chicca di via Crociferi e l’edifico più bello scoperto durante le invasioni – è il Complesso Monumentale Monastero delle Benedettine, un monumento che, dopo la visita della Domus Romana e del Parlatorio, vi stupirà con la magnificenza della Chiesta San Benedetto, così preziosa ed elegante da rimanere a bocca aperta.
La chiesa è collegata al convento abitato dalle suore benedettine di clausura con l’arco che apre sulla via (si dice che, per andare contro il volere del Senato cittadino che non approvava la costruzione, fu realizzato in una sola notte nel 1704) e per accedere bisogna acquistare il biglietto al prezzo di 5€ con audio-guida. La visita comincia con la Domus Romana, i resti di un’abitazione dell’antica città di Catania – distrutta e ricostruita con la tecnica della stratificazione – visibili dal pavimento trasparente all’ingresso del complesso monumentale. Procedendo, si visita la sala del Parlatorio. Anche qui, seguendo il gusto dell’epoca, l’arredamento è barocco e sobrio, mentre il pavimento medievale si differenzia dal resto. Qui Verga ambientò Storia di una Capinera e fu girato il famoso film di Zeffirelli.
Procedendo, si arriva all’ingresso della Chiesa di San Benedetto, capolavoro dell’architettura barocca del settecento, preceduto dalla scalinata degli Angeli in marmo e cinta da una bellissima cancellata in ferro battuto.
Varcate le porte, si scopre un soffitto riccamente affrescato con scene della vita di San Benedetto, mentre risalta la grande cantoria in oro, dove le suore claustrali intonano i canti durante le messe. Affreschi scoperti solo dopo l’esplosione di una bomba, che, nella drammaticità dell’evento, portò alla luce queste meraviglie nascoste sotto uno strato di calcestruzzo.
Collegato al Monastero di San Benedetto, si può visitare col biglietto incluso al complesso benedettino, il MacS, Museo di Arte Contemporanea Sicilia. Un museo nato solo un anno fa e ricavato all’interno della badia piccola del Monastero, che fino al 30 novembre 2014 ospita una bellissima mostra: “Ad Imaginem Suam”, un percorso figurativo tra 12 giovani artisti italiani contemporanei sul tema del sacro, inteso come viaggio interiore e metaforico, a cura di Alberto Agazzani.
Molte di queste tappe sono state invase durante le invasioni digitali lo scorso 3 maggio, un evento che ha contato oltre 160 partecipanti e ha fatto registrare sui social network un notevole engagement: 100 tweets, 74105 impressions, 115 foto condivise su Instagram con l’hashtag ufficiale #crociferidigitali (fonte statistiche: www.tweetarchivist.com). E con le migliori foto condivise, verrà realizzato un ebook e una mostra fotografica.
Volendo proseguire alla scoperta del volto barocco di Catania oltre alla via Crociferi, non molto lontano sono sicuramente da visitare il Duomo, la Basilica della Collegiata in via Etnea, e San Niccolò, in piazza Dante: si tratta della chiesa più grande di tutta la Sicilia, che, a differenza della Chiesa di San Benedetto, presenta degli spazi immensi ma spogli, dominati da un fastoso organo.
-foto di Michela Arnò – michelarno on Instagram